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Hai mai pensato all’impatto ambientale delle e-cig e dei mozziconi?

L’inquinamento dovuto ai mozziconi

L’uso voluttuario del tabacco comporta l’emissione in ambiente di più di 6000 sostanze chimiche, molte delle quali ad azione irritante, tossica e cancerogena. Durante la fase di combustione della sigaretta una parte degli agenti chimici prodotti viene inalata dal fumatore, una parte viene trattenuta dal filtro, una parte viene dispersa nell’ambiente esterno (fumo passivo), e un’altra parte immessa sempre nell’ambiente con la cenere. La porzione di sigaretta non fumata e il filtro costituiscono quella che viene comunemente chiamata mozzicone. Nei mozziconi quindi è possibile trovare moltissimi inquinanti chimici come nicotina, benzene, composti organici volatili, polonio-210 e acetato di cellulosa, una materia plastica di cui è costituito il filtro.

Tenuto conto del consumo annuale di sigarette in Italia, è stato calcolato il carico nocivo immesso con i mozziconi in ambiente, che ammonta a diverse centinaia di tonnellate.

Il problema dei mozziconi è rilevante e va affrontato da vari punti di vista. La sua risoluzione comunque è legata intimamente al modo di agire dei fumatori.

Infatti solo con un comportamento consapevole è possibile ridurre l’impatto ambientale dei mozziconi di sigaretta.

Lo smaltimento delle e-cig

Il fumo

Oltre alla battaglia verso l’abbandono dei mozziconi nell’ambiente, si aggiunge oggi l’allarme sui dispositivi per il tabacco riscaldato e sulle sigarette elettroniche, contenenti sostanze tossiche, plastiche, litio e metalli pesanti (Pb, Hg), resistenze e batterie infiammabili.

Come tutti i dispositivi elettronici questi rientrano nella categoria RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed elettroniche), il che indica che sono rifiuti speciali, composti da diversi elementi non smaltibili in un’unica soluzione, non biodegradabili e con al loro interno sostanze potenzialmente tossiche che non possono finire in un inceneritore. Ogni sigaretta elettronica può presentare delle specificità, ma è certo che nessun componente delle e-cig vada gettato tra i rifiuti indifferenziati a fine vita, ma, secondo la Direttiva comunitaria 2021/95/UE del 4 luglio 2012, devono essere conferiti presso un’eco centro specializzato.

Gli svapatori si devono occupare del corretto smaltimento sia dei liquidi che dei flaconi, della batteria e della resistenza delle e-cig.

Le componenti dei liquidi comprendono glicole propilene e/o glicerina vegetale, due elementi utilizzati nell’industria alimentare che necessitano di uno smaltimento corretto se abbinati ad altre sostanze quali nicotina e aromi.

Richiedono difatti un’enorme quantità di ossigeno biochimico per degradarsi ed il loro abbandono rischia di modificare gli ecosistemi.

La nicotina è tossica per gli organismi acquatici e non solo, pertanto non bisogna assolutamente rilasciarla nell’ambiente. Non essendoci purtroppo una regolamentazione specifica in merito allo smaltimento dei liquidi delle e-cig, l’indicazione è di raccoglierli e smaltirli presso le isole ecologiche o in alternativa portarli presso un negozio specializzato per svapatori, che è tenuto a ritirare i componenti esausti, vecchi o rovinati secondo l’articolo 6 del Decreto Legislativo n. 151 del 25 luglio 2005.

Sono quindi già nate sia la necessità di approfondire tali temi sul riciclo e sull’utilizzo dei liquidi e dei dispositivi delle sigarette elettroniche per contribuire ad un minore impatto ambientale, sia l’urgenza di avviare politiche di tobacco control che tengano conto dell’evoluzione dei prodotti in commercio, creando campagne di informazione e prevenzione mirate ed efficaci.

Un progetto di

Organizzato da

Con il contributo di

Il team di progetto di Officine Buone OdV:

Ugo VivoneIdeatore e Curatore
Elena MalazziProject Manager

 

Leila FadliCommunication Designer
Francesca MananiCommunication Designer